Mamma o papà? Le prime parole dei bambini e l'importanza dell'ascolto per stimolare il linguaggio

Mamma o papà? Le prime parole dei bambini e l'importanza dell'ascolto per stimolare il linguaggio

31.07.23

Ma-ma-ma, tutte le mamme del mondo sono pronte a giurare che la prima parola pronunciata dal loro cucciolo sia mam-ma, ma la verità è che spesso quelle due sillabe messe una in fila all’altra sono solamente i primi tentativi del bambino di sillabare. Una sorta di esercizi preparatori, così come anche pa-pa o na-na, che non rappresentano parole vere e proprie, ma sono comunque un’importante anticamera al linguaggio nel senso compiuto del termine, che si sviluppa in genere dopo l’anno di vita.

Come ben sappiamo però non tutti i bimbi cominciano a parlare alla stessa età e tantissimi sono i fattori che influenzano questa capacità: l’ambiente sociale in cui il bimbo si trova, gli stimoli che riceve, la presenza di fratelli maggiori, il fatto di andare o meno all’asilo. Sicuramente più il piccolo è immerso in un ambiente 'sonoro', fatto di parole, discorsi, frasi, più velocemente si formerà lo schema linguistico nel suo cervello e più presto sarà in grado di esprimersi attraverso la parola. Le prime parole che il bimbo pronuncia hanno di solito una correlazione con le sue esigenze primarie: pappa, nanna, acqua, ciuccio. I più golosi impareranno anche a pronunciare il nome di qualche cibo che gli viene proposto quotidianamente, un frutto, il pane, il biscotto.

Solo dopo arriva la parola mamma, quando il bimbo è anche in grado di capire che pronunciando quel nome, lei risponde. Con lo stesso meccanismo in poco tempo imparerà a chiamare anche tutti gli altri attori della sua giornata: papà, fratello, nonni, zio, zia, tata. Ecco che allora è partito un fiume inarrestabile che farà fluire e ampliare il linguaggio del bambino, popolando via via la sua mente con oggetti che possono essere chiamati per nome.

Alcuni consigli per stimolare il linguaggio

Non c’è un’età per cominciare a parlare valida per tutti i bambini, gli esperti sono concordi nell’affermare che ognuno ha i suoi tempi e che andrebbero sempre rispettati. Pur senza forzare nostro figlio, ci sono però alcune cose che possiamo fare per incentivare la sua capacità comunicativa e sviluppare il suo vocabolario:

  • Parlate tanto al vostro cucciolo, fin dai primi giorni di vita, in modo corretto e senza storpiare le parole. Anche se il neonato non ne comprende il senso, il suono entrerà e lavorerà dentro, finché non sarò pronto per pronunciare le sue prime parole.
  • Giocate, giocate e giocate insieme ai bambini, perché proprio giocando insieme si stimola l’attenzione, l’ascolto, la capacità di aspettare il proprio turno, il rispetto delle regole. E si possono facilmente dare i nomi a tutto quello che si usa: macchinine, bambole, pupazzi e robot.
  • Leggere ad alta voce è il migliore strumento che avete a disposizione per aiutare il bimbo a sviluppare il suo linguaggio. Cominciate a sfogliare insieme libretti intorno ai sei mesi e poi a leggere storie, fiabe e filastrocche.
  • Usate diversi toni e sfruttate la mimica facciale. Fate smorfie e boccacce perché è un modo molto simpatico per sviluppare i muscoli facciali e della lingua che sono interessati nel processo di fabulazione.
FABA, il raccontastorie che stimola il linguaggio attraverso l’ascolto e il divertimento

FABA può diventare un valido alleato per i genitori che desiderino educare i piccoli all’uso del linguaggio, perché li abitua all’ascolto. Seguendo le storielle e le canzoncine dei personaggi sonori dedicati ai più piccoli, imparare nuove paroline è facile e divertente. Lo starter set Faba-Sogni d’oro con Ele l’Elefante, le ninne nanne e filastrocche è pensato proprio per bimbi da 0 a 4 anni, così come le Filastrocche degli animali, che possono essere ascoltate e riascoltate tutte le volte che si vuole, da soli e in compagnia.

Prime parole, scrivetele sul diario

Che sia davvero mamma, papà o qualcosa di più fantasioso, tutti i genitori pensano che le prime parole dei loro figli rimarranno scolpite nel loro cuore per sempre e invece purtroppo, passano gli anni e non si ricordano più quasi niente di quelle buffe storpiature dei primi nomi di oggetti e persone pronunciate dai bimbi. Quindi prendete appunti perché, un giorno, di solito intorno ai 24 mesi il bambino ha sviluppato un vocabolario di un centinaio di parole, ma è intorno ai 30 mesi che inizia a comporre vere e proprie frasi di più di due parole.